1) Il problema dell’integrazione dell’aggressività è un altro elemento importante nella problematica del ragazzo ad alto potenziale cognitivo. L’attività intellettuale molto precoce può favorire una rimozione delle tendenze aggressive. 
Il desiderio di sapere permette loro una migliore uscita dalle pulsioni aggressive grazie alle sublimazioni. 

Contrariamente, se i bimbi vengono frenati, non facciamo che:
– sollecitare la frustrazione della pulsione epistemofilica (= desiderio di conoscere e indagare la realtà),
– sollecitare un iper-controllo (iperadattamento); 
come può avvenire purtroppo nella situazione scolastica. 

Così per un eccesso di contenimento a scuola (in classe), o di auto-contenimento, dove la noia predomina e le sue risorse intellettuali restano accantonate, il ragazzo esploderà.

2) “Io sapevo che con un gesto delle mie mani potevo aprire una porta nel cielo. Sapevo di poter estrarre dalla montagna il suo cuore di cristallo. Mi bastava spiccare un salto con la mente per entrare nella testa di un’aquila e planare sulla valle per una giornata intera. Ero in grado di comprendere i testi sacri che si infiltravano nel mormorio delle foglie. A me le mosche non potevano nascondere di essere regine cadute da un altro mondo. Nel mio corpo di bambino abitava una Maga”. Alessandro Jodorowsky, Tre storie magiche, Feltrinelli, p. 13

3) La sublimazione viene trattata in psicoanalisi. Se avete la ventura, la pazienza ed il desiderio di leggere qualcosa … è la sublimazione che trasforma le pulsioni aggressive (e sessuali) in pensieri, arte, scienza, trasforma qualcosa di individuale in qualcosa di socialmente utile e magari sublime (“Questo consente una valorizzazione a livello sociale delle pulsioni sessuali o aggressive nell’ambito della ricerca, delle professioni o dell’attività artistica, fino alla vita religiosa e spirituale”, da wikipedia).

Per me, è francamente difficile considerare che la precocità sia prevalentemente un frutto di difese psicologiche. E’ possibile immaginare delle forme di difesa nevrotiche, quali l’intellettualizzazione, a due, tre, quattro anni di età?

L’intellettualizzazione è una difesa (La difesa non è negativa, non necessariamente. E’ il senso comune che ci fa pensare e che ci fa dire erroneamente che è negativa). E’ un processo in cui il soggetto cerca di dare una formulazione intellettuale ai propri conflitti e alle proprie emozioni. In particolare con la preponderanza data al pensiero astratto, rispetto al riconoscimento degli affetti, delle proprie paure e dei propri fantasmi.
Anna Freud, ne parla diffusamente come meccanismo di difesa dell’adolescente.

Temporalmente parlando, la natura delle difese invocate, l’intellettualizzazione, è nevrotica: quindi posteriore all’insorgere della precocità. La precocità non appare a 4, 5, 6 anni. Viene a darsi già dai primi giorni.
Direi, semmai, che l’APC fa venire delle ansie smisurate, non viceversa; il ricorso ai meccanismi di difesa è una conseguenza precoce della precocità, di cui i contenuti culturali dipenderanno dall’ambiente circostante del bambino.

Due teorie – quella della iper eccitabilità (Dabrowski) e quella dello sviluppo dell’intelligenza emotiva – si raggiungono sull’aspetto principale: il bambino precoce è confrontato alle medesime paure degli altri più adulti. Quindi più presto e quindi vi reagisce in maniera differente. Data la maturità globale ed emotiva ne soffre di più.

L’intelligenza emotiva designa la capacità di gestire le proprie emozioni, saper contenere la collera, calmarsi per evacuare il cervello dei propri pensieri eccetera.

In verità le parasonnie vissute dai bambini precoci, indicano la strada. Da qualche parte c’è una dis-sincronia tra competenze intellettuali ed esperienza, tra emotività ed intelligenza eccetera.

Se è vero, che la precocità è anche una precocità emotiva, va distinta la comprensione dall’azione.
Anche qui c’è discrepanza tra potenziale ed esecutività. Puzzle delle emozioni. 

L’intelligenza emotiva designa la capacità di gestire le proprie emozioni, saper contenere la collera, calmarsi per evacuare il cervello dei propri pensieri eccetera.

Questo sviluppo rapido non ha ragione di prodursi anche negli altri campi della vita psicologica. Principalmente l’esperienza ne risente. 
Una inadeguatezza anche delle proprie risorse appare – io così piccolo in questo mondo così problematico.

Va portata un’attenzione profonda sugli aspetti legati alle relazioni. I genitori devono vegliare affinché i loro bimbi non vengano spinti unicamente sulla strada dell’arricchimento o della accelerazione intellettuale. La strada emotiva ed affettiva è fondamentale.
L’investimento epistemologico (cognitivo)  non è di per sé sufficiente. Indispensabile si, ma rischia di essere insufficiente.

“Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l’assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione”. (Fai bei sogni, M. Gramellini, Longanesi, 2012, pag. 114).

Winnicott dice bene che le opere culturali derivano dalla sublimazione.

Tratto da: Giovanni Galli, ABC per l’APC. Quando ho scoperto che … Primo Kit di sopravvivenza ad uso dei genitori, ZPS edizioni 2016, Locarno