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plusdotazione – scuola – motivazione
L’esperienza scolastica mobilita: fattori esterni quali: – l’adattamento alla scuola, – il ruolo dei genitori, – la relazioni con i pari fattori interni
Il metodo del cavallo
“Non so come ho ottenuto il risultato, lo so e basta”.
Avere consapevolezza del proprio metodo può essere difficile per un plusdotato.
Studiare? Perché può essere difficile per un plusdotato.
La ripetizione resta il modo più sicuro per fissare l’informazione, perché è una legge fondamentale della connessione delle cellule nervose.
Però il ragazzo APC “salta” la ripetizione perché acquisisce in fretta. Oppure non è motivato.
Quando la maggior parte dei ragazzi ha una costruzione lineare dell’apprendimento, gli APC attivano delle incessanti connessioni andata e ritorno fra le varie aree cerebrali sollecitate.
Così per l’APC risulta difficile sistematizzare gli apprendimenti; è incapace di risalire ai percorsi per ricostruire la propria conoscenza e verbalizzarla.
Principi per una pedagogia per l’APC (plusdotazione)
Giovanni Galli, psicologo, psicopedagogista specializzato in APC (plusdotazione) 1° settembre 2019 A richiesta di alcuni docenti riassumo alcuni principi per
Sublimazione ed aggressività
Il problema dell’integrazione dell’aggressività è un altro elemento importante nella problematica del ragazzo ad alto potenziale cognitivo. L’attività intellettuale molto precoce può favorire una rimozione delle tendenze aggressive.
Il desiderio di sapere permette loro una migliore uscita dalle pulsioni aggressive grazie alle sublimazioni.
Il falso sé e gli APC.
E. Levin (2010) ci rende attenti a ciò che chiama la “funzione dell’amico”.
La funzione dell’amico nell’infanzia svolge un ruolo fondamentale in tutte le acquisizioni infantili, soprattutto nell’esperienza del bambino e nella “plasticità simbolica”.
Costruire il pensiero con questo altro simile è essenziale.
L’idea è che questi bambini, durante la loro infanzia, debbano stabilire e vivere un legame sociale, molto più produttivo della generale esperienza degli altri. Ben intesi, la posta in gioco non è il plusdotato o la plusdotazione, ma il rapporto con gli altri, vale a dire ciò che accade “tra due” soggetti, e l’esperienza che lì si può vivere in relazione al desiderio e allo sviluppo infantile.
Nel mondo globale di oggi, sicuramente la scuola ha un ruolo centrale di strutturazione del legame sociale, ben al di là di un luogo di conoscenza e di apprendimento.
Plusdotazione a scuola
Non è accettabile che degli allievi siano condotti a una situazione di insuccesso e di sofferenza. Non è accettabile attendere eventuali segni di sofferenza per calarci sul bisogno ed il riconoscimento di questi ragazzi.
I ragazzi plusdotati hanno bisogno di: essere riconosciuti, e ciò in maniera preventiva, di essere stimolati (motivati) e di godere di un equilibrio psico effettivo e sociale (la scuola deve compensare l’isolamento al quale questi ragazzi giungono).
Il lato oscuro della forza
Una cosa è sostenere la motivazione ed il benessere dei nostri bambini, proponendo loro momenti di arricchimento, di apprendimento accelerato, di incontro con i loro pari. Ciò è fondamentale. Permettiamo loro gli stimoli che li nutrono e li fanno sentire vivi e svegli.
Un altro conto è “regolamentare”, formare, formalizzare, o che dir si voglia, l’arborescenza del pensiero.
A) L’APC si caratterizza per un modo di funzionare arborescente, visivo, simultaneo. Come strutturarlo?
B) L’APC si caratterizza anche per la scarsa coscienza delle proprie modalità di apprendimento. Come acquisire consapevolezza?
C) L’APC si caratterizza poi per gli scatti di umore e la teatralità, talvolta la pigrizia accompagna la noia.
Gli allievi APC, la scuola e il sotto rendimento
Succede che i ragazzi ad alto potenziale presentino delle lentezze processuali. Che queste velocità (lentezze) siano connesse a delle specifiche