In classe si annoiano a morte, ‘vanno capiti e stimolati’
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Le “mie” basi epistemologiche
Con una formazione psicologica, collego il paradigma tradizionale della plusdotazione (il più intelligente, il più sensibile, il più …) per abbracciare un approccio costruttivista, relazionale e contestuale del talento, orientato alla promozione del benessere e della crescita della persona.

Una barriera sistemica alla realizzazione dell’alto potenziale APC.
Siamo passati da una scuola fondata sull’“architettura lineare” a una società che stimola un “funzionamento reticolare visivo”. Il compito della scuola non è quello di scegliere tra i due, ma di fiondarsi nella modernità: custodire le abilità sequenziali e, al tempo stesso, valorizzare i nuovi stili visuo-spaziali, così da offrire agli studenti – e ai plusdotati in particolare – un ambiente di apprendimento all’altezza della complessità contemporanea.