Una cosa è sostenere la motivazione ed il benessere dei nostri bambini, proponendo loro momenti di arricchimento, di apprendimento accelerato, di incontro con i loro pari. Ciò è fondamentale. Permettiamo loro gli stimoli che li nutrono e li fanno sentire vivi e svegli.

Un altro conto è “regolamentare”, formare, formalizzare, o che dir si voglia, l’arborescenza del pensiero:
• pensare attivamente,
• e con consapevolezza,
• ordinare i propri pensieri,
• darne una forma,
• forma che deve essere comunicativa e non solipsistica.

Questo ha a che fare con l’attenzione diretta, attiva e consapevole, con il metodo, la definizione di obiettivi, la resistenza, lo studio e la perseveranza.

L’APC non è “solo” rapidità, folgorazione, apprendimento precoce, interesse per temi primari, sensibilità e così via (cosa che pone il problema della noia delle cose scolastiche, già sapute).

A) L’APC si caratterizza per un modo di funzionare arborescente, visivo, simultaneo. Come strutturarlo?
B) L’APC si caratterizza anche per la scarsa coscienza delle proprie modalità di apprendimento. Come acquisire consapevolezza?
C) L’APC si caratterizza poi per gli scatti di umore e la teatralità, talvolta la pigrizia accompagna la noia.

Questo è il “lato oscuro della forza”. Lato che va educato, istruito, condotto o che dir si voglia.

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