In classe si annoiano a morte, ‘vanno capiti e stimolati’

Il maestro segnala a Mara che sua figlia Gaia disegna in classe mentre lui spiega. E vaga con lo sguardo come assorta nei suoi pensieri. A 4 anni, la bambina sa leggere e scrivere, ha imparato da sola. In classe, alle elementari, si annoia perché capisce tutto al volo, soprattutto la matematica e il ritmo è troppo lento. Non disturba la lezione o i compagni. Lei si isola nel suo mondo, viaggia con la fantasia, fa quello che ama: disegna, pensa a stelle e pianeti.

Più allievi con un QI sopra la media. L’esperto Giovanni Galli segue ogni settimana 2 nuovi casi. ‘La scuola non li aiuta e valorizza’. Luci e ombre nel suo nuovo libro.

A cosa serve un bilancio cognitivo? (a proposito del test WISC)

Il test può servire a rispondere a una serie di informazioni riguardo un giovane, un allievo.

Il test fornisce un numero considerevole di informazioni. Non è un’operazione da poco. Implica un grande impegno da parte dell’utente.
Un’analisi approfondita delle performance può proporre molte informazioni, che vanno oltre la semplice quantificazione del QI. Ciò da un punto di vista quantitativo ma soprattutto qualitativo.

ll lato oscuro della forza

L’APC non è “solo” rapidità, folgorazione, apprendimento precoce, interesse per temi primari, sensibilità e così via (cosa che pone il problema della noia delle cose scolastiche, già sapute).
Conosciamo giovani brillanti, dall’intelligenza fluida scoppiettante, curiosi, creativi, ma che possono apparire pigri, tergiversatori, insicuri, annoiati, ansiosi, sognatori.

partner

logopedia Veronica Moretti ShadlouLogopedista, degluttologa,           presso Divenire Child, Lugano verologos@gmail.com Nicoletta Carmine ThürlerLogopedista, cofondatrice            presso Logopaddiste, Bellinzona nicoletta.thurler@bluewin.ch Medici Pediatri Valeria Pfister MaurerDott.

l’APC e lo strano caso delle doppie eccezionalità

Essere plusdotato e avere una condizione associata quale DSA, ADHD, DOP, Aspie non è così raro.

Alto potenziale cognitivo a scuola. Riconoscere e formare l’allievo. Vademecum per i docenti

Un VADEMECUM indirizzato ai docenti.
32 pagine cartacee, corredate da 30 approfondimenti ON-Line, accessibili tramite codice QR

“La lumaca e le autostrade: il caso della scuola”.

La scuola odierna assolve ancora i suoi compiti?
Una volta si diceva che il maestro, il prete e il sindaco erano al centro del villaggio. Nulla piu importante di loro. Nei processi di socializzazione secondaria la scuola aveva (ha) un ruolo centrale.
Con le attuali autostrade della comunicazione, la scuola non rischia di essere come la lumachina che le vuole percorrere? Surclassata dalla velocità e quantità degli avvenimenti?

A che gioco giochiamo?

giovedì 25 novembre, alle ore 19.00, la puntata di #psicologiadellanimooscuro su #stroncature, dal titolo “A che gioco giochiamo? ZPS-APC” ha

Alto potenziale cognitivo, plusdotazione: la questione dell’ordine e del disordine.

Il banco scolastico è inguardabile? Ciò può rappresentare un problema: ma quale problema? e di chi e per chi?
La scrivania a casa e la stanzetta sono disseminati di effetti personali. Quale tipo di problema comporta? Che è inguardabile, che devo pulire la stanza, o che il disordine è pure operativo? cioè il giovane non sa più ritrovare i suoi utensili di lavoro e di ragionamento?
Il problema dell’ordine oltre il suo aspetto sociale ha un aspetto operativo. Cioè gestire un flusso di informazioni in maniera efficace ed utile.

ZPS: iperadattamento e mimetismo nell’alto potenziale (video)

Come mi sento, se vengo imitato?
Il mio comportamento viene sollecitato: “fate come lui”. Il mio comportamento è condiviso. Il mio comportamento viene gratificato. Sono appagato nel mio comportamento. Altri fanno come me. È come una ricompensa.

Come mi sento se non vengo imitato?
Nessuno fa come me. Io li osservo, loro sono nel loro “brodo”. Io nel mio.
Io imito gli altri, ma gli altri non imitano me. Il mio comportamento non è condiviso.
Mi biasimo o mi incolpo. Non faccio giusto.

Mimetismo e imitazione

Come mi sento, se vengo imitato?
Il mio comportamento viene sollecitato: “fate come lui”. Il mio comportamento è condiviso. Il mio comportamento viene gratificato. Sono appagato nel mio comportamento. Altri fanno come me. È come una ricompensa.

Come mi sento se non vengo imitato?
Nessuno fa come me. Io li osservo, loro sono nel loro “brodo”. Io nel mio.
Io imito gli altri, ma gli altri non imitano me. Il mio comportamento non è condiviso.
Mi biasimo o mi incolpo. Non faccio giusto.