una breve nota sui METODI DI STUDIO. Mi riprometto di scriverne di più, compiutamente.

non esiste un metodo di studio per plusdotati.

probabilmente però esistono dei principi, dei meccanismi. Eccone tre.

1) Con un ragazzo APC bisogna ricordare che la memoria semantica, legata alle idee è la più formativa. Ciò significa che è meglio registrare il senso, più che le parole. In genere la memoria lessicale non pone problema.

Cosa significa? invece di studiare a memoria svilupperemo delle mappe mentali. Opereremo delle scelte semantiche. Produrremo delle micro schede per sintetizzare.

2) Con un ragazzo APC bisogna ricordargli che si fida troppo della sua ottima memoria (a lungo termine) ma che la sua memoria a breve termine rischia di intasare i processi di studio. Ciò che porta a sbroccare. (vogliamo parlare di gestione emotiva?)

Parliamo del GIOCO del TETRIS. Avete presente?
Ogni volta che incastriamo le formine in maniera utile guadagnamo punti e liberiamo spazio.
SE liberiamo spazio (quindi incastriamo utilmente i pezzi) abbiamo sempre spazio di gioco, libertà d’azione, c’é sempre agio. E possiamo andare lontano.
SE non riusciamo ad incastrare i pezzi, in fretta il gioco finisce. Stressiamo, perdiamo, sbrocchiamo. Il gioco va in tilt.

Ecco. Questa è una metafora del funzionamento apc.

La memoria non va occupata, va liberata (come lo spazio di gioco libero nel tetris). Solo così la memoria (di lavoro) ha maggiore efficacia.
Perbacco.

Come si libera la memoria? lavorando come detto precedentemente. Produrre schemi, mappe, organizzare i dati, organizzare le mappe, = liberare il campo = fare posto = produrre materiali chu utilizzano le vie visive.

3) bisogna sapere come utilizzare e produrre mappe.

La mappa si presenta sotto una veste visiva. MA!
La sua produzione è sequenziale, come la sua utilizzazione, quindi produce una sequenza operativa. Devo cominciare da qualche parte e produrre un ordine esecutivo (come un quadro che vedo già finito, ma che ha avuto una sequenza un progetto , prima un colore poi ‘altro eccetera).

La ricchezza concettuale della mappa (posso averne molte letture, molte esposizioni differenti) determina la fragilità (narcisistica, procedurale, esecutiva) del soggetto che la deve esporre. 

Alcuni non amano lavorare con le mappe e preferiscono studiare e procedere (sequenzialmente) nello studio mnemonico perché fondamentalmente ri-producono un medesimo schema, che si ripete (che è rassicurante). 

Una mappa rappresenta una “multi sequenza”. Tra molte possibili ce ne sarà una più necessaria. 

PS) non si prendono mappe già fatte, non esistono scorciatoie. le si deve produrre.

OGNI DIRITTO riservato Giovanni Galli