E’ ora di parlare di scuola.
La scuola, che si é voluta democratica, ha cercato di basarsi sul principio delle pari opportunità. Scelte politiche e svolte pedagogiche hanno perseguito gli ideali democratici di una formazione di qualità per tutti. 
Ma esiste ancora la democrazia a scuola, che fine ha fatto la democratizzazione degli studi? Si può ancora dire che la scuola sia democratica?

Obbligo = vincolo, impegno, dovere, imposizione, necessità, legame, carico, onere …
In fondo si tratta sempre di sviluppare consapevolezza ed emancipazione.
I costi sociali del disadattamento scolastico sono quantificabili. 
Per esempio il 22% della popolazione svizzera ha insufficienti competenze in lettura, scrittura e calcolo. Si valutano i costi sociali dell’analfabetismo sulla base minima di 1 miliardo e 100 milioni di franchi.
I costi politici sono poi tutti da scoprire.
D’altra parte in una pubblicazione dell’ufficio federale svizzero di statistica si considera che 12 anni di scolarità sono da considerarsi come base minima per ottenere un 50% di possibilità di cavarsela in maniera soddisfacente con le necessità quotidiane attuali di lettura, scrittura calcolo. 
A buon intenditore ….

CONTENUTOAUTORI
Ha detto scuola democratica? 
Un alfabeto per il diritto allo studio
Giovanni Galli
Democrazia e scuola.
L’educazione è una struttura di dipendenza che educa all’autonomia
Raffaele Mantegazza
L’ideologia mercantile a scuola.
La libertà di scelta é veramente un fattore di equità?
Nico Hirtt
Mai come in questo ultimo mezzo secolo …Edoardo Martinelli
“Attitudini” dell’allievo o piuttosto problema strutturale della società capitalista?Aris Della Fontana
Tra integrazione e specializzazione: l’organizzazione dell’insegnamento dell’obbligo in EuropaArlette Delhaxhe e Marcel Crahay
Le tendenze della politica scolastica di allontanarsi dai bisogni dei giovani e da una società democraticaSISA, Mattia Tagliaferri
Idee sulla scuola democraticaGiovani MpS
Le pari opportunità oggi, (scuole ad orario continuo)Markus Mauchle e Norah Lambelet Krafft
Disuguaglianze, scuola, rapporti sociali. 
A colloquio con il sociologo
Roland Pfefferkorn
Intervista a cura di Guy Zurkynden
Harmos: “armonizzazione” scolastica o controriforma?Pierre Varcher

Autori

Edoardo Martinelli

Edoardo Martinelli nasce a Rho (Mi), il 20 settembre 1950. Giunge per la prima volta a Barbiana nel luglio del 1964. Dopo una bocciatura, decide di frequentare la scuola, attratto dalla figura carismatica del priore. Educatore multimediale, opera nelle scuole di Prato come esperto del Comune.

Aris Della Fontana

è studente al secondo anno presso il Liceo Cantonale di Bellinzona e dal 2007 milita nella Gioventù Comunista.

Roland Pfefferkorn

Professore di sociologia all’università di Strasburgo, ha pubblicato numerose opere sul tema delle disuguaglianze sociali e della loro riproduzione, soprattutto attraverso il sistema formativo. Ha pubblicato tra gli altri, in collaborazione con Alain Bihr, “Déchiffrer les inégalités”, Paris, 1999; “Inégalité et rapports sociaux. Rapport de classes, rapport de sexes”, Paris, 2007; “Le système des inégalités”, Parsi, 2008. L’intervista è stata realizzata con la collaborazione del gruppo studesco alapage2 nel quadro del Forum militante organizzato di recente all’Università di Ginevra e dedicato alla scuola del XXI° secolo. E’ apparsa sull’ultimo numero del giornale in francese del sindacato SSP “Services publics” (5 giugno). La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di Solidarietà.

Pierre Varcher

Insegnante al liceo e all’università a Ginevra (formazione dei docenti del secondario), è autore, tra l’altro, di articoli come “Evaluation des systèmes scolaires par des batteries d’indicateurs du type PISA: vers une mainmise néo-liberale sur l’école” o “Une dérive vers l’utilitarisme”
in “HarmoS: péril ou solution?”, rivista l’Educateur, n° 9/2005.