Tag: socializzazione
In classe si annoiano a morte, ‘vanno capiti e stimolati’
Il maestro segnala a Mara che sua figlia Gaia disegna in classe mentre lui spiega. E vaga con lo sguardo come assorta nei suoi pensieri. A 4 anni, la bambina sa leggere e scrivere, ha imparato da sola. In classe, alle elementari, si annoia perché capisce tutto al volo, soprattutto la matematica e il ritmo è troppo lento. Non disturba la lezione o i compagni. Lei si isola nel suo mondo, viaggia con la fantasia, fa quello che ama: disegna, pensa a stelle e pianeti.
Più allievi con un QI sopra la media. L’esperto Giovanni Galli segue ogni settimana 2 nuovi casi. ‘La scuola non li aiuta e valorizza’. Luci e ombre nel suo nuovo libro.
ll lato oscuro della forza
L’APC non è “solo” rapidità, folgorazione, apprendimento precoce, interesse per temi primari, sensibilità e così via (cosa che pone il problema della noia delle cose scolastiche, già sapute).
Conosciamo giovani brillanti, dall’intelligenza fluida scoppiettante, curiosi, creativi, ma che possono apparire pigri, tergiversatori, insicuri, annoiati, ansiosi, sognatori.
ZPS: iperadattamento e mimetismo nell’alto potenziale (video)
Come mi sento, se vengo imitato?
Il mio comportamento viene sollecitato: “fate come lui”. Il mio comportamento è condiviso. Il mio comportamento viene gratificato. Sono appagato nel mio comportamento. Altri fanno come me. È come una ricompensa.
Come mi sento se non vengo imitato?
Nessuno fa come me. Io li osservo, loro sono nel loro “brodo”. Io nel mio.
Io imito gli altri, ma gli altri non imitano me. Il mio comportamento non è condiviso.
Mi biasimo o mi incolpo. Non faccio giusto.
Mimetismo e imitazione
Come mi sento, se vengo imitato?
Il mio comportamento viene sollecitato: “fate come lui”. Il mio comportamento è condiviso. Il mio comportamento viene gratificato. Sono appagato nel mio comportamento. Altri fanno come me. È come una ricompensa.
Come mi sento se non vengo imitato?
Nessuno fa come me. Io li osservo, loro sono nel loro “brodo”. Io nel mio.
Io imito gli altri, ma gli altri non imitano me. Il mio comportamento non è condiviso.
Mi biasimo o mi incolpo. Non faccio giusto.
ZetaPiEsse-APC: Zona Prossimale di Sviluppo per la plusdotazione – APC
Nella teoria di Lev Vygotskij, la zona prossimale di sviluppo (ZPS), o zona di sviluppo prossimale, è un concetto fondamentale che serve a spiegare come l’apprendimento del bambino si svolga con l’aiuto degli altri.
Quando il ludico continua a deludere.
Come ci sono degli apprendimenti precoci nel percorso cognitivo del giovane plusdotato, l’amicizia (o l’idea dell’amico) di un bambino plus dotato prospetta analoghe accelerazioni nello sviluppo epistemologico (epigenetica).
Rispetto i pari d’età, i giovani plus dotati tenderebbero a cercare maggiormente delle amicizie mature che si basano sulla fiducia, piuttosto che incontrarsi per una partita. Un amico dovrebbe fungere da confidente, condividere degli interessi. Ciò appare molto con l’adolescenza.
Di conseguenza molti giovani plus dotati si sentono soli, anche se generalmente sono socialmente bene inseriti o accettati.
Per un giovane plus dotato è bene avere un gruppo di amici diversificato, basato sugli interessi, non basato sulla parità di età. Aiutiamoli a costruire la loro comunità.
Effetti a lungo termine della pandemia sull’Alto Potenziale Cognitivo
“Effetti a lungo termine della pandemia sull’Alto Potenziale Cognitivo” ha ospitato Giovanni Galli che, insieme a Cristina Brasi, hanno analizzato le conseguenze che la pandemia ha avuto nei soggetti plusdotati.
ABC per l’APC 2.0
L’idea di potenziale in evoluzione si coniuga con una prassi dell’evoluzione del potenziale: libertà intellettuale e sicurezza psicologica ovvero la complessità emotiva della persona APC.
L’insegnamento è un’azione socio-cognitiva.
L’insegnamento è un accompagnamento (socio) di uno “strumentario” (cognitivo) intellettuale e disciplinare.”
4 metafore
Nei miei seminari propongo quattro metafore relative alla gestione del pensiero, della motivazione, delle emozioni e della socializzazione.
Il Puzzle è un’immagine del funzionamento.
Il castoro è una metafora della motivazione.
L’immagine dell’imbuto è una metafora della gestione delle emozioni.
L’immagine del portiere ci parla della socializzazione.
L’APC e la socializzazione: gioco, gioco motorio, gioco sociale
Il gioco ed il giocare sono un luogo di costruzione di scenari.
Si può considerare l’isolamento, il giocare solo, con se stesso, come una difficoltà della costruzione e immaginazione di un scenario soggettivo, ciò in assenza di un obiettivo comune da raggiungere per i membri del gruppo ludico?
Una impossibilità di giocare assieme, perché lo scenario del bambino normativo non si aggiusta allo scenario del bambino APC e non lo soddisfa?
Non è data a tutti noi, la facoltà di sceglierci i compagni ed i gruppi a noi più congeniali?
Questa problematicità scenica alimenta quindi una relazione che si costruisce con difficoltà.
I bimbi APC, considerata la natura del loro funzionamento neuropsicologico
(precocità, arborescenza), durante la loro infanzia, dovrebbero stabilire e vivere un legame sociale, molto più produttivo della generale esperienza degli altri.