Sei sono gli obiettivi da perseguire, per indirizzare l’arricchimento.
In primo luogo, ci vorrebbe uno “specialista” di arricchimento in ogni scuola. È importante che il lavoro di arricchimento venga supervisionato regolarmente e condotto da una persona (mancando lo specialista, magari l’operatore di sostegno pedagogico?).
Il progetto di arricchimento deve essere organizzato a partire da:
– un progetto pedagogico individuale per l’allievo. Progetto che indichi gli obiettivi di sviluppo: cognitivi, strumentali, sociali da raggiungere.
– successivi contratti pedagogici mirati, con l’allievo, indirizzati al raggiungimento degli obiettivi definiti nel progetto pedagogico.
La mancanza di un coordinatore rischia di indurre una programmazione di attività giustapposte, fortuite o soggette a scelte troppo locali e a pratiche improvvisate.
In secondo luogo, bisogna considerare che il servizio per lo sviluppo dei giovani APC deve svilupparsi sulla base di un progetto di ricerca, quanto più forte possibile. È difficile difendere un progetto di arricchimento senza collegarlo ad un servizio di ricerca, che sappia monitorare le proposte.
In terzo luogo, bisogna ampliare la concezione dei potenziali di apprendimento, rispetto al cosiddetto apprendimento acquisito, o conoscenza cristallizzata. In verità i ragazzi APC sono curiosi, cercano di soddisfare la loro sete.
I modelli basati sui concetti di sviluppo prossimale e di spazio transizionale sono importanti.
Il rischio è quello di rinchiudere il ragazzo in un contesto solipsistico, quando invece gli scambi ed interazioni con il gruppo sono fondamentali per gli sviluppi cognitivo, sociale, identitario e narcisistico (vedi socializzare l’APC a scuola).
In quarto luogo, il progetto educativo deve basarsi su una teoria dell’apprendimento. Non importa quale teoria, importante è che ce ne sia una, che stimoli le attività induttive (procedere dal particolare al generale) e la ricerca, piuttosto che il trasferimento e l’accumulazione di informazioni a ritmo accelerato (pensiero laterale, tassonomia di Bloom eccetera).
Assieme a questi modelli dell’apprendimento possono starci dei modelli teorici condivisi dell’insegnamento. I modelli teorici consistono in principi ed esperienze che permettono di dare significato agli insegnamenti.
In quinto luogo, affinché i quattro elementi precedentemente descritti siano attivati, vanno definiti uno spazio ed un tempo specifici per l’arricchimento. Lo spazio ed il tempo per il gruppo degli educatori, che si incontrano fra loro. Uno spazio ed un tempo per l’allievo APC.
In sesto luogo, il progetto di arricchimento deve sempre trovare sbocco in una presentazione pubblica. Il lavoro di arricchimento che l’allievo svolge deve essere presentato ad un pubblico, meglio se supera il gruppo classe.
Questa definizione permette la replica, il controllo, la variazione delle situazioni. L’importante è che la caratteristica principale di un modello sia quella di basarsi su caratteristiche locali. Ogni realizzazione dell’arricchimento dovrebbe sviluppare i propri strumenti. Ciò previene a che i modelli si convertano in strumenti troppo restrittivi, senza che la creatività del personale del programma possa essere attivate in maniera opportuna (vedi storia dimat).