Premessa
La plusdotazione non dovrebbe essere oggetto di sfruttamento politico, bensì soggetto di ricerca e di approfondimenti scientifici. I plusdotati (si parla anche di alto potenziale cognitivo) sono all’origine di appassionate discussioni ideologiche. Sovente però, molti ignorano o misconoscono che i plusdotati soffrono – e ciò proprio a causa del loro talento. Altri arrivano persino a negarne semplicemente l’esistenza.
Eppure i plusdotati dovrebbero essere di facile depistaggio. Durante la crescita assistiamo ai loro sviluppi rapidi, in anticipo rispetto le tappe medie di acquisizione. Così assistiamo a uno sviluppo rapido nella numerazione, oppure nella lingua vedremo bimbi di due anni che sanno giocare con le parole formando delle rime, oppure che leggono a tre, quattro, cinque anni; e così via …Imparano molto facilmente ed in fretta. Non necessitano di continue ripetizioni.
Alle prove psicometriche si riconosce la plusdotazione ad un QI di 130 punti. Ciò che ne definisce il 2% statistico della popolazione.
Un plusdotato é un soggetto che presenta uno sviluppo cognitivo molto accelerato, molto superiore allo sviluppo medio. Questo sviluppo é accompagnato da una evoluzione nella sfera affettiva, relazionale e psicomotoria corrispondente alle norme.
Eppure sovente queste bambine e bambini, ragazzi, adulti, rinunciano all’esercizio delle loro capacità intellettuali! L’ambiente esercita sovente una pressione negativa, sviluppa un transfert negativo nei loro confronti. Una invidia (?) distruttiva regge la relazione nei loro confronti. Le loro competenze e la loro curiosità intellettuale non sono sempre apprezzate dall’ambiente familiare, scolastico o professionale.
Succede così che la maggior parte dei soggetti ad alto potenziale cognitivo passano inosservati. L’arrivo alla scuola – e ciò malgrado (vorrei dire a causa del) il loro bagaglio di competenze – diventa sovente fonte di frustrazione, noia, distacco relazionale. Problemi di comportamento, iperattività, aggressività, ecc … saranno allora ipotizzati alimentando sensi di colpa nei genitori che si vedranno come “cattivi genitori”.
Quello della plusdotazione é un tema difficile. Ci sono docenti della scuola dell’infanzia che non si accorgono di loro allieve/i che sanno leggere a quattro anni. Perché? Ma semplicemente perché ciò esce dalla ordinaria amministrazione …
Ma vediamo succintamente alcune caratteristiche che presentano i soggetti ad alto potenziale cognitivo.
precocità in disparate acquisizioni | rapidità nella comprensione ed esecuzione | grande curiosità |
ricerca di dialogo con gli adulti | scelta di compagni più anziani | grande capacità d’attenzione quando sono interessati e grande distrazione nel resto del tempo |
senso umoristico | interesse per giochi complicati | tendenza a lavorare da soli |
la rapidità delle acquisizioni |
più in generale possiamo rilevare due tendenze generali
- la grande curiosità intellettuale
- la frustrazione nelle relazioni con i pari che li spinge a forte individualismo e solitudine
Certamente queste sono delle caratteristiche tipiche. Non é detto che si debbano ritrovare per forza tutte.
La disincronia
Un concetto importante é quello di sviluppo di-sincronico (derivata dal francese dyssyncronie). E’ un concetto importante ed é importante bene coglierlo nella sua realtà e nella sua dinamica. In effetti é quello più abusato da coloro che si oppongono all’adozione di misure specifiche per i PD. E’ quello più invocato per giustificare i freni, le resistenze. E’ quello più chiacchierato per mascherare i pregiudizi.
Ma cosa é?
La “disincronia dello sviluppo” semplicemente definisce il dislivello fra sfere differenti dello sviluppo. Vale a dire che un bambino molto precoce, mettiamo un bimbo di 6 anni che svolge attività di terza o quarta elementare, resta un bambino di 6 anni. Gli piaceranno le coccole ascolterà con piacere le favole anche se le può leggere da solo, avrà in tutto e per tutto le stesse esigenze di un bimbo della sua età. Il suo copro stesso poi é quello di un bimbo di 6 anni e non di quello di 9 o 10 anni.
La “disincronia sociale” definisce invece il décalage rispetto alla scuola e ai suoi programmi, insegnamenti, come un décalage rispetto i compagni.
Si tratta della caratteristica principale dei ragazzi precoci. E si capisce perché é quella strumentalizzata dai loro detrattori (vanno a cercare delle supposte debolezze per denegarne la specificità e non riconoscere le loro necessità).
Autostima
Noi sappiamo che il calo dell’autostima gioca un ruolo capitale nell’equilibrio psichico. Una bassa autostima gioca poi pure un ruolo importante nell’inserimento sociale e scolastico. Una buona autostima é essenziale per affronatre le crisi esistenziali e i problemi sociali.