WISC-V. Analisi qualitativa e interpretazione globale del profilo cognitivo (sintesi di 35 valutazioni)

Giovanni Galli

Riporto le medie principali agli indici della WISC-V ottenute con un campione di 35 soggetti plusdotati (IAG ≥ 130).

Riepilogo sintetico

IndiceMedia campioneScostamento dalla media normativa (100)Commento sintetico
ICV (Comprensione verbale)134.6+34.6Molto elevato; tipico profilo verbale superiore
IVS (Visuo-spaziale)130.8+30.8Elevato; buone competenze costruttive e organizzative
IRF (Ragionamento fluido)133.1+33.1Molto elevato; riflette pensiero astratto e flessibilità cognitiva
IML (Memoria di lavoro)114.4+14.4Sopra la media ma relativamente più debole
IVE (Velocità di elaborazione)113.8+13.8Sopra la media ma significativamente inferiore rispetto agli indici di ragionamento
QIT (Quoziente Intellettivo Totale)133.6+33.6Coerente con la selezione del campione (alta capacità generale)
IAG (Indice di Abilità Generale)139.1+39.1Altissimo; rappresenta bene l’efficienza cognitiva “pura”
ICC (Capacità cognitiva complessiva)117.7+17.7In linea con valori di sintesi estesi ma penalizzati da IML/IVE
INV (Indice Non Verbale)134.8+34.8Coerente con IRF e IVS, mostra forza anche in assenza del linguaggio
IRQ (Ragionamento Quantitativo)126.4+26.4Elevato, ma leggermente inferiore a IRF
IMLU (Memoria di Lavoro Uditiva)106.9+6.9Nella media, marcata discrepanza rispetto ai picchi superiori

Breve commento interpretativo qualitativo

Il profilo del campione rientra in modo pieno nei pattern “asimmetrici” descritti per soggetti plusdotati.

Gli elementi chiave sono:

  1. Dominanza cognitiva superiore in ambito concettuale e simbolico (ICV–IRF) → eccellenza nel ragionamento astratto, nel linguaggio concettuale, nella formazione di ipotesi e analogie.
  2. Competenze visuo-spaziali molto alte (IVS) → indica buone capacità di rappresentazione, strutturazione e “pensiero visivo”.
  3. IML e IVE inferiori → tipico nella popolazione plusdotata: rallentamento relativo nelle componenti esecutive e nella tolleranza ai compiti ripetitivi o vincolati temporalmente.
  4. Discrepanza tra IAG e ICC (≈ 22 punti) → segnala un pensiero “ad alta intensità concettuale”, ma con efficienza esecutiva non altrettanto sviluppata; quadro compatibile con stili cognitivi divergenti o intensamente ideativi.
  5. IMLU particolarmente più basso (≈ 107) → possibile correlato di selettività attentiva, saturazione rapida o minore tolleranza alla memorizzazione sequenziale.

Il gruppo mostra il “tipico” profilo di plusdotazione, con:

  • picchi di eccellenza in ICV, IVS e IRF,
  • aree più deboli ma comunque adeguate in IML e IVE,
  • scarsa coerenza tra QIT e IAG

1. Asimmetria cognitiva

Profilo a forte asimmetria verticale: le prove di ragionamento (verbale, visivo, fluido) sono tutte tra 15 e 17 punti, mentre le prove esecutive e di velocità scendono tra 5 e 9 punti.
Questa differenza (> 8 punti ponderati medi) è clinicamente significativa e rappresenta una forma di dissociazione ideativa–esecutiva tipica dei soggetti APC.

2. Stile cognitivo

Emerge un funzionamento simultaneo, visivo e concettuale, con modalità associative non lineari e alta sensibilità percettiva. Il sistema cognitivo appare orientato alla coerenza simbolica e all’intuizione, piuttosto che alla rapidità o alla sequenzialità.

3. Profilo attentivo

  • Forte attenzione selettiva e tematica, ma difficoltà a mantenere focus prolungato su compiti ripetitivi.
  • Probabile fluttuazione attentiva legata alla qualità dello stimolo, non alla quantità.
  • Componente “iperfocalizzata”: alternanza tra iperconcentrazione e disinvestimento.

4. Implicazioni didattiche

  • Necessità di compiti complessi ma non ripetitivi.
  • Strutturare l’apprendimento in modo per analogia o mappa concettuale, evitando sequenze rigide.
  • Utilizzare canali visivi e simbolici (diagrammi, metafore, relazioni tra concetti).
  • Prevedere momenti di autoriflessione metacognitiva per sostenere la transizione tra pensiero intuitivo e produzione operativa.

5. Lettura epistemologica

Il profilo non rappresenta una semplice eccellenza quantitativa, ma un funzionamento cognitivo differenziale, dove la mente tende alla configurazione di senso più che alla prestazione lineare.
L’intelligenza, in questa struttura, si manifesta come processo di connessione e astrazione, anziché come sequenza di risposte.

6. Sintesi

Il profilo medio emerso evidenzia una configurazione cognitiva ad alta intensità ideativa, coerente con la letteratura sui soggetti plusdotati a prevalenza concettuale. L’ampia espansione degli indici verbali, visuo-spaziali e fluidi (ICV, IVS, IRF, IAG) descrive un sistema cognitivo orientato alla ricerca di coerenza interna, astrazione simbolica e pensiero relazionale.
In questa prospettiva, l’intelligenza appare come dispositivo di esplorazione concettuale, più che di mera efficienza prestazionale.

La discrepanza costante tra indici concettuali ed esecutivo–attentivi (IML, IVE, IMLU) riflette una asimmetria funzionale strutturale: il soggetto elabora rapidamente configurazioni di significato, ma fatica a sostenere la linearità del processo operativo. Tale asimmetria non implica deficit, bensì una diversa architettura cognitiva, in cui il pensiero procede per intuizioni e salti associativi piuttosto che per progressione sequenziale.

Dal punto di vista dinamico, il profilo suggerisce un pensiero centripeto, che tende a condensare e integrare più rappresentazioni simultanee, producendo una percezione interna di intensità e complessità. Questo funzionamento può, tuttavia, generare sovraccarico attentivo e una percezione soggettiva di lentezza o “resistenza” al compito esecutivo, spesso erroneamente interpretata come disattenzione o scarsa motivazione.

Il dato metacognitivo implicito è la necessità di un equilibrio tra profondità ideativa e capacità di autoregolazione. La regolazione affettiva, in questo tipo di profilo, rappresenta una componente cruciale: l’affetto funge da mediatore tra intensità cognitiva e continuità operativa.

In sintesi, il profilo WISC-V di questo gruppo si configura come una forma cognitiva complessa, divergente e non lineare, nella quale l’intelligenza emerge come costruzione di senso più che come prestazione.
Le implicazioni epistemologiche di tale modello aprono prospettive sulla plusdotazione non solo come incremento quantitativo delle funzioni, ma come differenza qualitativa del funzionamento mentale, centrata sull’interazione tra intuizione, astrazione e regolazione affettiva.

Radar Chart

La seguente radar chart rappresenta il profilo medio di 21 soggetti con IAG ≥ 130, mostrando le differenze tra i principali indici cognitivi. Le aree più espanse corrispondono ai domini di eccellenza (ICV, IRF, IVS, IAG), mentre le rientranze indicano funzioni relativamente meno sviluppate (IML, IVE, IMLU).

La forma asimmetrica del profilo conferma una predominanza delle competenze concettuali e di ragionamento astratto, con relative fragilità nelle componenti esecutive e di memoria operativa. Questo pattern è coerente con i profili cognitivi ad alta intensità ideativa e pensiero divergente.

Breve tabella osservativa e interpretativa

La seguente scheda sintetizza le osservazioni cliniche e funzionali emerse dall’analisi dei punteggi medi del campione di soggetti con IAG ≥ 130. Include indicatori di asimmetria funzionale, profilo attentivo–esecutivo e implicazioni cliniche e didattiche.

Area / IndicatoreDescrizione e valori mediInterpretazione funzionaleImplicazioni cliniche e didattiche
Comprensione verbale (ICV = 134.6)Capacità concettuali, linguaggio astratto, formazione di categorie e relazioni semantiche.Dominanza del pensiero simbolico–verbale; forte coerenza interna tra analogie e vocabolario.Elevata potenzialità di astrazione; rischio di frustrazione con linguaggi semplici o direttivi.
Visuo–spaziale (IVS = 130.8)Analisi e organizzazione visiva; capacità di strutturare stimoli complessi.Pensiero spaziale integrato; facilita il problem solving non verbale.Utile impiego di materiali grafici e mappe concettuali.
Ragionamento fluido (IRF = 133.1)Individuazione di regole e relazioni logiche nuove.Elevatissima capacità di inferenza e flessibilità cognitiva.Richiede compiti aperti e non ripetitivi; rischio di disinteresse per attività procedurali.
Memoria di lavoro (IML = 114.4)Gestione di informazioni simultanee e aggiornamento mentale.Discrepanza significativa rispetto agli indici concettuali (+20 punti).Possibile sovraccarico cognitivo; fatica nella gestione di più compiti o nella memorizzazione sequenziale.
Velocità di elaborazione (IVE = 113.8)Rapidità grafico-motoria e discriminazione visiva.Area più bassa del profilo; ritmo esecutivo ridotto.Indica pensiero profondo ma lento; evitare pressioni temporali; prediligere valutazioni qualitative.
Indice di abilità generale (IAG = 139.1)Sintesi delle competenze concettuali pure (ICV+IRF+IVS).Alta coerenza concettuale; profilo di pensiero riflessivo e ideativo.Fortissima potenzialità cognitiva; richiede stimolazione su compiti complessi e aperti.
Indice memoria di lavoro uditiva (IMLU = 106.9)Ritenzione sequenziale uditiva.Punteggio basso relativo; possibile selettività attentiva.Evitare modalità puramente orali; introdurre supporti visivi e scritti.
Indice capacità cognitiva complessiva (ICC = 117.7)Sintesi estesa (include esecutivo e velocità).Differenza marcata con IAG (≈22 punti): asimmetria funzionale tra pensiero ideativo e controllo esecutivo.Rischio di disorganizzazione o sovraccarico interno; interventi su pianificazione e autoregolazione.

Indicatori di asimmetria funzionale

• Differenza IAG – ICC = 21.4 punti → disequilibrio tra efficienza ideativa e controllo esecutivo.
• Differenza IRF – IML = 18.7 punti → eccesso di intuizione rispetto alla capacità di trattenere o strutturare.
• Differenza IRF – IVE = 19.3 punti → scarto tra velocità interna di elaborazione e lentezza esecutiva.
• Differenza ICV – IMLU = 27.7 punti → dominanza semantico-concettuale rispetto alla sequenzialità uditiva.

Sintesi: profilo ad alta intensità ideativa con debolezze relative nella memoria operativa e nella velocità esecutiva. Tipico di soggetti con forte pensiero divergente e difficoltà nella strutturazione temporale o nell’autoregolazione.

Profilo Attentivo–Esecutivo

• Attenzione selettiva: elevata in compiti di interesse; discontinua se priva di significato.
• Attenzione sostenuta: buona resistenza su compiti complessi; ridotta tolleranza alla ripetitività.
• Controllo inibitorio: buono sul piano cognitivo, meno stabile su quello emotivo-relazionale.
• Pianificazione e monitoraggio: pensiero veloce, esecuzione rallentata.
• Autoregolazione emotiva: tendenza all’ipercoinvolgimento nei compiti cognitivamente stimolanti.

Implicazioni Didattiche e Cliniche

• Predisporre ambienti cognitivamente ricchi e flessibili.
• Limitare la ripetitività: la saturazione cognitiva avviene rapidamente.
• Favorire la metacognizione con strumenti di pianificazione visiva.
• Integrare canali visivi e scritti a supporto della memoria uditiva.
• Sostenere la regolazione emotiva e la gestione del tempo.
• Valorizzare la profondità del pensiero rispetto alla rapidità esecutiva.

Giovanni Galli, tutti i diritti riservati, ottobre 2025