Se sono cosi bravi non avranno problemi con il salto di classe.

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Il salto di classe va organizzato, ed il bambino accompagnato.
La realizzazione di un salto di classe implica contemporaneamente il gruppo pedagogico, i genitori e l’allievo, in collaborazione con i professionisti che l’accompagnano. È una decisione importante che va preparata e accompagnata. In ogni caso, bisognerà rassicurare i genitori e l’allievo, sia sulle sue capacità di riuscita, ma anche sul sostegno di cui potrà beneficiare.
Il fatto di essere un ragazzo APC non significa possedere di già i programmi del successivo anno scolastico.

Prima del salto di classe è bene:

  • rassicurare l’allievo: genitori e docenti devono spiegargli le ragioni di questo salto,
  • instaurare un dialogo con il gruppo pedagogico ed i genitori per adattare il progetto ai bisogni dell’allievo, anticipare eventuali scogli nel suo percorso scolastico e dargli fiducia,
  • proporre un tempo d’adattamento progressivo nella classe d’accoglienza al fine di valutare e anticipare con i allievo di eventuali difficoltà (docente di sostegno deve monitorare gli sviluppi ed accompagnare il bambino,
  • coinvolgere ampiamente il docente principale della classe d’accoglienza.

Nella classe d’accoglienza sarà bene:

  • aiutare l’allievo ad organizzarsi e ad acquisire dei nuovi metodi di lavoro, incoraggiarlo rassicurarlo sulle sue competenze,
  • vegliare perché trovi il suo posto nel gruppo, Con attenzione particolare ai rischi di bullismo,
  • lasciare all’allievo un tempo d’adattamento che può essere più o meno lungo: accettare che non sia d’entrata allo stesso livello dei suoi compagni, non punirlo per questo.

In ogni caso, il salto di classe rappresenta una serie d’incognite che vanno gestite e controllate tramite dei progetti pedagogici contratti didattici specifici. L’allievo va seguito durante tutto l’anno scolastico.