Viva la pappa

anno V numero 8, 8 marzo 2002, Giovanni Galli

Non vi succede mai che nel vostro cervello c’è qualcosa che non quadra? I vostri lobi frontali si sentono come svuotati? Cercate di fare 1 + 2 = 3 ma non vi viene? Ebbene qualcosa di analogo mi stava succedendo da qualche giorno. 
Non riuscivo a sommare il mio 1 + 2. 
Poi ho preso l’orologio ed ho misurato. Ho misurato la durata di ogni singola notizia data durante l’edizione serale del telegiornale (Tsi 1). Ho anche misurato la durata di ogni singola pubblicità durante uno spot televisivo.
Ecco i risultati:
1) sommando tutti gli inquinamenti pubblicitari serali, prima e dopo il Tg, durante il lungometraggio, ecc. scopro che globalmente la Tv può farci passare maggior tempo a subire i nefasti effetti delle pub, che ad informarci sugli stessi.
2) vi sono pubblicità che durano più a lungo di alcuni servizi del telegiornale (le pub andavano dai 18 ai 30 secondi circa, le notizie dai 25 secondi ai 2 minuti e 30). Allora infine ci sono anch’io al mio 1 + 2 = 3. Ci sono informazioni che sono pubblicità, oppure sono delle pubblicità anche le informazioni.
Pensate ad esempio alla guerra dell’Afghanistan. Le festività natalizie passate non sono state marcate dal solito orgiastico consumismo.
Sono state accompagnate quotidianamente da piccoli spot pubblicitari, pardon! notizie informative afghane (ancora pardon! americane) che hanno poi cominciato col diradarsi. Ce l’hanno data come inevitabile, giusta, santa, formidabile, rapida, necessaria, moralizzatrice, orgogliosa, ecc. La guerra statunitense non ha portato nulla di buono (si fa per dire) al di là del bellicistico, eroico e detonante spettacolo militare (leggi il pirotecnico spettacolo dei bombardamenti e delle vittorie). Oggi non si dice più quasi nulla. Eh già, ciò che è meglio non conoscere non si dice.
… immaginiamoci una martellante ripetitività informativa, pubblicitaria, degli spot quotidiani sulla base di Guantanamo, sulle animali condizioni di imprigionamento dei talebani e terroristi associati. Alla minaccia costante che questa base ha rappresentato nel passato e rappresenta per il popolo cubano. Questo non sarebbe certamente di giovamento alla causa.
Quale la funzione allora della ripetitività costante degli stessi medesimi titoli? Tutti quegli spot bellici, industriali, imperialisti, alimentari, ecc. mascherati dalla patente informativa non sono stati che un alimento per una guerra infine globale, iper mediatizzata, sempre grazie al crollo delle torri gemelle. Infine abbiamo la nostra guerra infinita. Ricordate 1984 di George
Orwell? Ma non è che un esempio…
La scuola istruisce, l’esercito inquadra, la pubblicità condiziona, l’informazione allinea? Intanto provate ogni giorno a misurare voi stessi quanto tempo siete inchiodati a subire le pubblicità.