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Plusdotazione: tra tempo sospeso e tempo sciupato

“Per me la scuola non è né troppo veloce né troppo lenta.
È un tempo che non ha ritmo.
E un tempo senza ritmo non insegna a danzare il pensiero.”

Studente di 14 anni

La ricerca di una risonanza

Non serve quindi che l’Altro sia “plusdotato”.
Serve che sia riconoscente, nel senso etimologico: che sappia riconoscere ciò che accade nell’incontro, e rispondervi.

Le “mie” basi epistemologiche

Con una formazione psicologica, collego il paradigma tradizionale della plusdotazione (il più intelligente, il più sensibile, il più …)  per abbracciare un approccio costruttivista, relazionale e contestuale del talento, orientato alla promozione del benessere e della crescita della persona.

Intelligenza artificiale e plusdotazione.

Le tecnologie intelligenti (o meno), infatti, non offrono soltanto risposte più rapide, ma modificano la struttura stessa dell’apprendimento: diventano ambienti di pensiero, spazi in cui gli studenti possono porre domande, generare alternative, collegare concetti distanti.