Oggi si producono scenari e si consumano scenari. Questo è il nuovo gioco.
Oltre al giocattolo, come oggetto da comprare, da toccare, giocare, ecc … c’è tutto il resto. La bambola è fornita con vestiti, sempre nuovi, per ogni stagione, ha degli amici, la bambola utilizza lei stessa degli oggetti, ha degli spot pubblicitari che la mostrano in piena forma (piene forme), attiva o magari malata, spot pubblicitari che ti mostrano come fare, ti fanno vedere come la bambola si muove, che cosa desidera, come vestirla, con gadget (case, carrozze, cavalli, cucce per il cane …), e così via. Assieme all’oggetto si propone una serie ininterrotta di gadget. Assieme all’oggetto si propone una serie di utilizzazioni dello stesso. Assieme agli oggetti si propongono degli scenari. Questi scenari vengono proposti come immaginari infantili … vengono poi adattati, clonati, replicati.
E’’ su questi immaginari che la vecchia invadenza consumista rinnova la sua odierna forza. Un po’ come se, tramite tutta quella panoplia di oggetti associati, il mercato tendesse a manipolare, o ad invadere e controllare, il mondo simbolico!

CONTENUTOAUTORI
Casa rara, casa cara. Giochi e monoculture della mente.Giovanni Galli
Le BARBIE non provano dolore. A proposito del dolore dei bambiniEsteban Levin

Autori

Esteban Levin 

é psicomotricista, psicologo (psicoanalista), professore de Educazione Fisica, direttore della Escuela de Formación en Clínica Psicomotriz, docente della facultad di Psicología (UBA), professore della Universidad de Barcelona del Master en Psicomotricidad Terapéutica, professore della Universidad Federal de Fortaleza (Brasil).
Autore di vari libri, fra essi: “La Clínica Psicomotríz, el cuerpo en el lenguaje”; “La infancia en escena: constitución del sujeto y desarrollo psicomotor” y “La función del hijo, espejos y laberintos de la infancia”, tutti e tre presso la Editorial Nueva visión di Buenos Aires, Argentina.