novembre 2009, Giovanni Galli
Si dice democratica la scuola che accoglie nel suo seno tutti gli allievi. La scuola resta così ancorata alle idee che l’hanno vista nascere all’inizio del 900, quando voleva dare una istruzione di base per tutti. (=infarinatura).
Ma che dire della sua tolleranza alle diseguaglianze? Il 15% di allievi che escono dall’obbligo hanno serie difficoltà con la lettura.
Che dire della sua tollernaza all’analfabetismo di ritorno (15-20% della popolazione a seconda della dificoltà delle prove impartite)?
La nostra scuola dell’obbligo non é democratica. Malata della sua cultura della classificazione e della precoce eliminazione, nella sua tolleranza alle ineguaglianze e alle loro riproduzione.
Distingue una piccola élite senza preoccuparsi troppo del livello degli altri. Tutt’al più alle loro rimostranze ed insubordinazione la società risponderà con misure per il mantenimento dell’ordine pubblico.
Per alcuni, la meritocrazia è una corsa alle migliori posizioni, per altri, molto numerosi, la meritocrazia si traduce nella relegazione e nell’attesa di entrare nel mondo del lavoro.