Il piatto é servito.

anno VII numero 20-21 – 14 maggio 2004, Giovanni Galli

Figlio: cosa vuol dire che la scuola è classista? Ma papà è vero che i figli dei poveri bocciano e figli dei ricchi passano sempre la classe?
Papà: non è proprio così, ma qualcosa è vero.
1) Se così fosse vuol dire che non ci sono poveri perché quelli che bocciano sono pochi.
2) Malgrado la povertà molti riescono, questo è il segno della loro intelligenza.
3) Piuttosto si parla di correlazione fra statuto socio-economico dei genitori e riuscita scolastica.
Figlio: e cosa vuol dire?
Papà: vuol dire che chi ha dei genitori di alto statuto riesce meglio a scuola. Chi ha i genitori di statuto basso riesce peggio. Quindi non è questione di bocciature ma di formazione.
Figlio: allora la selezione non si fa con la bocciatura ma con una cattiva o peggiore formazione. 
Papà: certo e tutti gli studi statistici lo dimostrano. Non è certo una novità. I genitori con uno statuto alto si permettono, libri, enciclopedie, computer, hanno tempo ed energia da dedicare ai figli, li iscrivono alle scuole di musica, frequentano club sportivi, vanno a teatro, al cinema, frequentano esposizioni, ecc … 
Figlio: tutta roba che costa …
Papà: sì e che permette ai loro figli di fare delle conoscenze, delle esperienze, di accumulare nozioni, e così via. Se calcoli che poi molti sono stranieri ci si mette pure la lingua. Le migliori condizioni (si fa per dire) per bocciare o per andare male a scuola è essere figli di poveri e non parlare la lingua italiana.
Figlio: … ah, ma allora è vera questa storia dei soldi. Per riuscire a scuola in qualche modo è una storia di soldi.
Papà: Sì. Se guardiamo le note delle scuole elementari vediamo come già lì la selezione è impietosa e tocca i figli dei ceti bassi. Ma per selezione penso alle note basse, non alla bocciatura.
Figlio: ma allora si può selezionare senza bocciare …
Papà: Sì, per esempio si sa pure benissimo che il numero di allievi di una classe incide sulla riuscita degli stessi (vedi Appel pour une école démocratique, users.skynet.be/aped/babel/italiano/002stor.html ). Questo perché, se sono pochi, il docente può meglio lavorare con loro.
Figlio: ma perché allora risparmiano sulle scuole, come voterai il 16 di maggio?
Papà: perché il turbo-capitalismo neoliberista concentra tutto in poche mani … e impone il proprio modello come condotta di comportamento uguale per tutti.
Figlio:… e come fa?
Papà: dagli aumenti dei costi, alla riduzione dei servizi, dall’aumento degli oneri per i docenti, alla selezione, bisogna razionalizzare (si fa per dire) le risorse. Meno saranno i laureati e più facile sarà spartire la torta.
E poi c’è sempre quella storia della mano d’opera a buon mercato …
Figlio: cioè, non mi ricordo … ah si meno si è formati e meno si guadagna.
E meno si guadagna meni si è formati. Così il piatto è servito …