Esami (bombe) di riparazione

anno VII numero 13 – 26 marzo 2004, Giovanni Galli

Tesi
La tesi della guerra preventiva ha sedotto molti, anche a sinistra. Oggi, dopo i morti madrileni, non pochi cronisti, giornalisti, politici necrofili, allineati sulle politiche neo-bellico-globaliste ammiccano: «adesso che hanno colpito l’Europa, e non gli Usa, non è ora di cambiare atteggiamento, non è l’ora che a anche la sinistra accetti e invii i soldati ad occupare i paesi arabi? Prima vi opponevate dallo scranno del vostro antiamericanismo, ma adesso? Adesso che le vittime non sono cittadini statunitensi, bensì europei …».
Domanda
Perché non è il caso di lanciare una bella guerra preventiva diciamo… tra le foci del Po e del Piave? Si sa che Venezia la Serenissima ha sviluppato per secoli contatti con l’oriente. Porto Marghera vede invece ancora la presenza di industrie petrolifere…
Tesi
La guerra moderna è asettica, tecnologica, si basa sul controllo delle fonti d’informazione, è frutto di un forte lavoro detto di intelligenza. Le bombe colpiscono (si dice) selettivamente perché intelligenti. I terroristi hanno sedi, appoggi, basi in Europa, da ben prima degli attentati di Madrid.
Domanda
Non è il caso di bombardare intelligentemente Francoforte, Marsiglia, Londra? E qualche altra città europea sede, base e punto di incrocio di gruppi terroristi islamici (non solo)… e altri affari illeciti?
Tesi
La guerra preventiva all’Afghanistan e all’Iraq comporta ricchi appalti economici e costi umani. Il numero di attentati è cresciuto e cresce regolarmente come pure il fiume in piena degli aspiranti kamikaze.
Domanda
Questi aumenti, in un’ottica capitalistica, sono da considerare come un fallimento o una riuscita della guerra preventiva? Si sa che il capitalismo da sempre persegue la crescita al fine di re-investire continuamente il proprio capitale…
Tesi
Il Manifesto di mercoledì 24 marzo – “Il prodotto interno lordo della guerra” – scrive che il militarismo ha due funzioni. La prima è quella aggressiva all’esterno, repressiva all’interno, di rapina e di controllo dell’impero. La seconda è economica; di inconfessato sostegno alla produzione economica, per fronteggiare le ricorrenti crisi di sovrapproduzione e di controllo del reddito e della occupazione. Cioè il militarismo (con un complesso militare-industriale di 85 mila imprese negli Usa) riguarda la sopravvivenza stessa del capitalismo; un mercato addizionale per assicurare alla produzione una domanda regolare, con un ritmo di sviluppo costante.
Domanda
Il Manifesto ha inserito questo articolo nella pagina culturale. Quali le ragioni che ne hanno impedito l’inserimento nella pagina economica?
A uno studente che manca la prima sessione di esami viene data una occasione di riparazione. Dopo la guerra preventiva, la guerra chirurgica e le bombe intelligenti avremo pure le bombe e le guerre di riparazione?