anno VI numero 12, 21 marzo 2003, Giovanni Galli
Qualche mese orsono, in questa rubrica, scrivevo che la misura dell’educazione moderna si deve calcolare in metri quadrati. Vale a dire che se vogliamo capire quale è l’obiettivo sociale del commercio non abbiamo che da contare i metri quadrati di oggetti esposti negli stand per l’infanzia in qualsiasi mercato.
Oggi vi voglio raccontare in breve le peripezie di un padre, che sarei poi io, alla ricerca di giochi che possiamo catalogare nella sfera dei giochi intelligenti, tipo giochi di costruzione, giochi di montaggio (esempio piccolo chimico o piccolo fisico, ecc …), in breve dei giochi che impegnano la concentrazione, l’attenzione, la memoria, le conoscenze, il divertimento in attività intelligenti. E in questo catalogo cerco di mettere ciò che posso, senza guardare troppo per il fine e senza troppo criticare.
Ebbene sono entrato in vari grandi magazzini, ma vi presento il resoconto di un solo.
Peluches, 29 metri quadrati di esposizione (per approssimazione)
Bambole e affini, 47 m2
Video bellico-porno-polizieschi, 8 m2
Game boy, nintendo e affini, 6 m2
Oggetti di trucco e maquillage per bimbe, 5 m2
Macchinine, macchine varie grandezze, 31 m2
Giochi di società, 25 m2
Giochi per bébé (Chicco e affini), 12 m2
Giochi della casa, 12 m2
Giochi di movimento (per il giardino), 24 m2
Lego, play mobil, fisher, 30 m2
Giochi bellici non reperotoriabili in precedenza, 7 m2
Stampe, disegno, manuale, 5 m2
Varia: palloncini, polverine chitarre di plastica, bombolette spray, bombette party, ecc … 12 m2
Tutto ciò senza trovare quello che cercavo. Allora che compero ai miei bambini?
Come non credere che il commercio per ragazzi non abbia come obiettivo quello di avere buoni consumatori, passivi, imbestialiti.
Questo è un imprinting. Imprinting = forma di apprendimento precoce nella quale i soggetti vengono condizionati dal primo essere che vedono, lo asumono come genitore e sviluppanonei suoi confronti un particolare attaccamento …
Non è che i giochi intelligenti non esistano, ma è difficile trovarli. Per esistere esistono, ma cio che viene proposto negli scaffali va proprio in direzione opposta; proposte in larga misura passive, stupide, che si rompono facilmente, noiose, individualistiche e che intrattengono l’imbecillità.
P.S. Del resto è un po’ come andare alla biblioteca regionale, non è che non abbiano delle video valevoli, intelligenti, ricche, umoristiche, ecc … Eppure ciò che ho visto negli scaffaliva da un 30% di Pokemon, a un numero decisamente esagerato di tele tubbies ai Disney. Anche qua hanno molte cose interessanti ma non stanno negli scaffali. Stanno nei magazzini. E tu glielo spieghi ogni volta al tuo figlio che non è tutto oro cio che luccica?